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dai GIORNALI di OGGI

Alt del Pdl, Lombardo presenta la giunta

Disattesa la richiesta di attendere le elezioni per una soluzione condivisa con i "vertici nazionali e regionali"

PALERMO - L'invito dei coordinatori nazionali del Pdl a evitare "eccessi e furbizie" non ha fermato Raffaele Lombardo che, come previsto, ha presentato la nuova giunta regionale siciliana.

Bondi, La Russa e Verdini chiedevano invece di aspettare le elezioni per arrivare poi a una soluzione condivisa con i "vertici nazionali e regionali".

entra Caterina Chinnici, figlia del magistrato ucciso dalla mafia nell'83

2009-05-29

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CORRIERE della SERA

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2009-05-30

icilia, il Pdl sospende i tre deputati

che sono andati con Lombardo

Dopo l'adesione alla nuova giunta di Lombardo, contrariamente all'invito proveniente dalla sede nazionale

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NOTIZIE CORRELATE

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L'assurda faida della Sicilia di Gian Antonio Stella (29 maggio 2009)

Raffaele Lombardo, presidente della regione Sicilia (Ansa)

Raffaele Lombardo, presidente della regione Sicilia (Ansa)

ROMA - Il Comitato di coordinamento nazionale del Pdl, composto dal senatore Sandro Bondi, dall'onorevole Ignazio La Russa e dall'onorevole Denis Verdini, ha sospeso in via cautelativa dal Movimento e ai sensi dell'articolo 48 dello statuto, i deputati siciliani Gianfranco Bufardeci, Michele Cimino e Luigi Gentile. Lo rende noto un comunicato.

IL COMUNICATO - La decisione del coordinamento nazionale del Pdl è stata presa "vista la nota dei coordinatori regionali della Sicilia, Giuseppe Castiglione e Domenico Nania, in cui si segnala l'adesione dei tre deputati siciliani alla nuova Giunta regionale siciliana, contrariamente all'invito proveniente dalla sede nazionale e da quella regionale del partito di non aderire e di rinviare ogni decisione a dopo le elezioni europee".

DDL ANTI-LOMBARDO - Intanto è stato depositato in Senato il ddl "anti-Raffaele Lombardo" per silurare il governatore della Sicilia mantenendo in piedi la maggioranza dell'Ars. A presentarlo è stato il gruppo del Popolo della libertà a Palazzo Madama. Si tratta di un disegno di legge di riforma costituzionale, che modifica l'articolo 10 dello Statuto della Regione Sicilia, a firma del presidente del gruppo, Maurizio Gasparri, del vicepresidente vicario, Gaetano Quagliariello, e del presidente della commissione Affari costituzionali, Carlo Vizzini. Il disegno di legge costituzionale, si legge in una nota del Pdl, "vuole rafforzare la logica che ha ispirato la riforma dello Statuto siciliano del 2001, eliminandone quegli aspetti che hanno dimostrato di essere incoerenti rispetto al modello". Il ddl, infatti, prevede che, in caso di violazione del patto programmatico con gli elettori o di trasformazione della maggioranza che sostiene il governo, quest'ultimo possa essere sfiduciato e sostituito con un nuovo presidente eletto dall'Assemblea, nell'ambito della coalizione che ha ottenuto la maggioranza alle elezioni. "In questi anni- spiegano i firmatari- in Sicilia, si è corso il rischio di passare in talune occasioni da una democrazia governante a un regime autoritario. Cessata, e a volte tradita, la volontà popolare, interessi personali e di gruppo sono stati perseguiti a scapito dell'interesse personale. Questo disegno di legge ha lo scopo di garantire che l'elezione diretta del capo del governo contenga dei meccanismi di salvaguardia contro rischi di degenerazioni autoritarie. Il gruppo del Pdl, "vista la priorità dell'argomento, farà propria questa proposta per poter chiedere fin dalla prossima seduta del Senato un iter più rapido, come previsto in questi casi dal Regolamento del Senato stesso".

30 maggio 2009

 

 

 

 

 

2009-05-29

ne fa parte anche Caterina Chinnici, figlia del magistrato ucciso dalla mafia nell'83

Alt del Pdl, Lombardo presenta la giunta

Disattesa la richiesta di attendere le elezioni per una soluzione condivisa con i "vertici nazionali e regionali"

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NOTIZIE CORRELATE

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Lombardo azzera la giunta siciliana (25 maggio 2009)

Raffaele Lombardo (Olycom)

Raffaele Lombardo (Olycom)

PALERMO - L'invito dei coordinatori nazionali del Pdl a evitare "eccessi e furbizie" e ad aspettare le elezioni europee non ha fermato Raffaele Lombardo che, come annunciato, ha presentato la nuova giunta regionale siciliana. Bondi, La Russa e Verdini chiedevano invece di aspettare le elezioni per arrivare poi a una soluzione condivisa con i "vertici nazionali e regionali".

LA NUOVA GIUNTA - Lombardo ha dunque reso noti i nomi che entrano nella giunta, senza però indicare le deleghe. Ci sono esponenti del Pdl e dell'Mpa e assessori tecnici non riconducibili a partiti. Non è in giunta l'Udc. Sei assessori sono confermati, mentre il presidente ha tenuto per sé due deleghe: agricoltura e lavoro. Fanno dunque parte del governo regionale gli uscenti Titti Bufardeci, Luigi Gentile e Michele Cimino del Pdl, Roberto di Mauro (Mpa) e Giuseppe Sorbello (Mpa). Confermato il tecnico Massimo Russo, in quota Mpa. Gli altri nuovi tecnici sono Caterina Chinnici, procuratore minorile a Palermo e figlia di Rocco Chinnici, il magistrato ucciso dalla mafia nell'83; l'avvocato Gaetano Armao, ex sovrintendente del Teatro Massimo di Palermo; Marco Venturi, vicepresidente di Confindustria Sicilia e presidente del settore piccole e medie imprese. Manca Giovanni Ilarda, entrato nel primo governo Lombardo come tecnico in quota Udc. "Non sono riuscito a sentire Ilarda - ha detto Lombardo -. Potrei farlo nelle prossime ore. Se sceglie di entrare va bene, se segue le scelte dell'Udc è chiaro che perde la sua qualità di tecnico". Lombardo, che alle elezioni del 2008 ottenne il 65,3% dei voti, si è insediato alla presidenza il 28 aprile. La prima giunta fu nominata un mese dopo, il 27 maggio.

"NESSUNA SOLUZIONE SARÀ ACCOLTA" - Dunque a poco è valsa la pressione dei coordinatori del Pdl, che nella nota confermavano "il giudizio negativo sui modi e sui tempi con cui l'onorevole Lombardo ha affrontato il ripensamento sulla composizione della giunta che per primi avevamo e continuiamo a sollecitare, ma nelle forme utili per un rilancio dell'amministrazione siciliana. Senza la matassa polemica influenzata dal clima elettorale, senza eccessi né furbizie. In ogni caso - sottolineano i tre coordinatori nazionali del Pdl - nessuna delle soluzioni che prima delle elezioni venisse autonomamente assunta dal presidente Lombardo o, in ipotesi, da singoli deputati regionali, potrà trovare accoglimento nemmeno come soluzione transitoria o potenziale senza un'intesa e condivisione con i vertici del Pdl. In definitiva spetterà al coordinamento nazionale del Pdl, di intesa con i coordinatori regionali e i capigruppo, valutare ogni prospettazione nei tempi da noi preannunciati".

"NESSUNO REMA CONTRO" - Ma Lombardo non si fa intimidire. "Avevo accettato l’invito del Pdl di rinviare di altre 48 prima di nominare gli assessori ma è scaduto e ecco la mia giunta - ha esordito in conferenza stampa -. Ho detto che ero pronto di incontrare e ascoltare ma quando hanno detto che se ne parlava dopo le Europee, ho capito che non facevano sul serio". "Ho ricomposto - spiega - una squadra di governo che è sottratta a queste storie ma che vuole lavorare in sintonia, in armonia, remando tutti da una parte a favore della Sicilia, costi quel che costi". Lombardo si è detto "pronto e disponibile" al dialogo con l'Udc.

29 maggio 2009

 

 

 

 

 

 

entra Caterina Chinnici, figlia del magistrato ucciso dalla mafia nell'83

Alt del Pdl, Lombardo presenta la giunta

Disattesa la richiesta di attendere le elezioni per una soluzione condivisa con i "vertici nazionali e regionali"

PALERMO - L'invito dei coordinatori nazionali del Pdl a evitare "eccessi e furbizie" non ha fermato Raffaele Lombardo che, come previsto, ha presentato la nuova giunta regionale siciliana. Bondi, La Russa e Verdini chiedevano invece di aspettare le elezioni per arrivare poi a una soluzione condivisa con i "vertici nazionali e regionali".

LA NUOVA GIUNTA - Lombardo ha dunque reso noti i nomi che entrano nella giunta. Ne fanno parte alcuni esponenti del Pdl e dell'Mpa, e assessori tecnici non riconducibili a partiti. Non è in giunta l'Udc. Sei assessori sono confermati mentre il presidente ha tenuto per sé due deleghe: agricoltura e lavoro. Fanno dunque parte del governo regionale quattro deputati dell'Ars: gli uscenti Titti Bufardeci, Luigi Gentile e Michele Cimino del Pdl, Roberto di Mauro (Mpa) e Giuseppe Sorbello (Mpa). Confermato il tecnico Massimo Russo, in quota Mpa. Gli altri nuovi tecnici sono Caterina Chinnici, procuratore minorile a Palermo e figlia di Rocco Chinnici, il magistrato ucciso dalla mafia nell'83; l'avvocato Gaetano Armao, ex sovrintendente del Teatro Massino di Palermo; Marco Venturi, vicepresidente di Confindustria Sicilia e presidente del settore piccola industria. Lombardo, che alle elezioni del 2008 ottenne il 65,3% dei voti, si è insediato alla presidenza il 28 aprile. La prima giunta fu nominata un mese dopo, il 27 maggio.

"NESSUNA SOLUZIONE SARÀ ACCOLTA" - Dunque a poco è valsa la pressione dei coordinatori del Pdl, che nella nota confermavano "il giudizio negativo sui modi e sui tempi con cui l'onorevole Lombardo ha affrontato il ripensamento sulla composizione della giunta che per primi avevamo e continuiamo a sollecitare, ma nelle forme utili per un rilancio dell'amministrazione siciliana. Senza la matassa polemica influenzata dal clima elettorale, senza eccessi né furbizie. In ogni caso - sottolineano i tre coordinatori nazionali del Pdl - nessuna delle soluzioni che prima delle elezioni venisse autonomamente assunta dal presidente Lombardo o, in ipotesi, da singoli deputati regionali, potrà trovare accoglimento nemmeno come soluzione transitoria o potenziale senza un'intesa e condivisione con i vertici del Pdl. In definitiva spetterà al coordinamento nazionale del Pdl, di intesa con i coordinatori regionali e i capigruppo, valutare ogni prospettazione nei tempi da noi preannunciati".

29 maggio 2009

 

 

 

 

 

Lombardo azzera la giunta siciliana

Il presidente: "Nuova squadra operativa entro 48 ore".

E propone un "governo istituzionale" aperto anche al Pd

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Mossa a sorpresa di Lombardo di Alfio Sciacca (25 maggio 2009)

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La (strana) campagna di Sicilia di Gian Antonio Stella (21 maggio 2009)

Raffaele Lombardo (Eidon)

Raffaele Lombardo (Eidon)

PALERMO - Terremoto politico in Sicilia, dove il presidente Raffaele Lombardo ha deciso di azzerare la giunta regionale composta da Pdl, Udc ed Mpa. È l'epilogo finale di scontri durissimi tra il governatore e il Pdl che, con l'Udc, non ha mai nascosto la crescente insofferenza nei confronti dell'esponente autonomista.

CHIESTE DIMISSIONI - "Ho chiesto a tutti gli assessori di presentare le dimissioni e sette lo hanno già fatto - ha detto Lombardo in una conferenza stampa convocata d'urgenza -, perché stare in questo governo significa non sabotarlo. Questa casa va rasa al suolo e ricostruita". Il presidente ha poi rilanciato l'ipotesi, ventilata nei giorni scorsi, di un "governo istituzionale" aperto anche al Pd: "Propongo un governo con quei pezzi di partito che ci si staranno. Non intendo ribaltare le alleanze politiche ma non posso considerare alleati coloro i quali, pur facendo parte della maggioranza, hanno sviluppato in aula e fuori un'oggettiva azione di opposizione al mio governo". "Il programma - ha aggiunto - si ispirerà alla filosofia della riforma della sanità. Tra i punti qualificanti, la battaglia per ottenere da Roma le accise petrolifere, lo snellimento della burocrazia, l'attuazione del Piano energetico regionale, la riforma degli Ato rifiuti e il rilancio dell'agricoltura e l'attuazione di politiche sociali per fronteggiare la crisi economica che oggi colpisce ampi strati della popolazione siciliana".

"NUOVA GIUNTA IN 48 ORE" - Lombardo ha spiegato in 48 ore sarà possibile dar vita a una nuova giunta in grado di governare: "Quarantotto ore e avremo una giunta in grado di operare", sottolineando che "sarà composta da forze politiche e da esterni". Alla domanda se potranno tornare alcuni assessori della giunta già esistente, ha spiegato: "Potranno anche tornare tutti, ma dovrà essere firmata una cambiale perché ci sia una coerenza assoluta. L'unico caso in cui potranno contestarmi sarà quello che non ho fatto l'interesse del popolo siciliano. In quel caso hanno il diritto di saltarmi addosso. Per il resto, ho il dovere di pretendere coerenza, sintonia, collaborazione".

LA COMPOSIZIONE ATTUALE - La giunta della regione siciliana è composta da esponenti del Pdl, dell'Udc, dell'Mpa (il Movimento per le autonomie di cui è leader lo stesso Raffaele Lombardo), oltre che da tre esponenti della società civile. Gli assessori sono Antonello Antinoro (Udc), Giambattista Bufardeci (Pdl), Michele Cimino (Pdl), Roberto Di Mauro (Mpa), Luigi Gentile (Pdl), Giuseppe Gianni (Udc), Carmelo Incardona (Pdl), Francesco Scoma (Pdl), Giuseppe Sorbello (Mpa), Massimo Russo (magistrato), Giovanni Ilarda (magistrato), Giovanni La Via (professore).

"HA PERSO LA TESTA" - Dure le reazioni del centrodestra alla decisione di Lombardo. Ignazio La Russa, ministro della Difesa e coordinatore del Pdl, si dice "sorpreso dall'accelerazione" della crisi. "Ero convinto - aggiunge - che dopo le elezioni ci fosse l'occasione per ridiscutere dalle fondamenta le ragioni della coalizione tra Pdl, partito di Lombardo e le altre forze". La Russa invita Lombardo a "deporre per un momento l'arma propagandistica" e ragionare insieme al Pdl: "La Sicilia non è una regione che si può giocare in vista delle elezioni - dice La Russa -. Per lui, ma anche per tutto il governo, rappresenta un punto importante del nostro territorio, sul quale occorre fare riflessioni serie, e non inserite in un contesto di propaganda elettorale". "L'azzeramento della giunta regionale siciliana è la prova concreta che ha perso la testa - attacca Alessandro Pagano, deputato del Pdl -. Questo ci dispiace perché una figura deve saper navigare anche in acque agitate, serviva un po' più di sangue freddo. Confidiamo ora saper nella necessità di ritrovare il dialogo nell'interesse della Sicilia, mettendo al bando ritorsioni e diffidenze". Saverio Romano, segretario Udc in Sicilia: "Avevamo rappresentato al presidente la necessità di affrontare - prima della composizione della giunta - due temi prioritari: cosa fare e con chi. Lasciamo all'onorevole Lombardo, intera, la responsabilità della sua proposta politica che ci riserviamo di valutare al momento opportuno".

"TROPPE PROMESSE NON MANTENUTE" - Per l'opposizione parla Leoluca Orlando, portavoce dell'Italia dei Valori: "La coalizione di Lombardo è ormai implosa sopraffatta dalle troppe promesse non mantenute, dai troppi interessi affaristici e dall'eccesso di consensi ottenuti pagando, estorcendo e mettendosi sotto la protezione dei boss mafiosi". E il deputato siciliano del Pd Sergio D'Antoni: "L'azzeramento della giunta va salutato positivamente. Finalmente, dopo risse e guerre fra bande, la maggioranza è esplosa. Ora occorre verificare quale sarà il comportamento di Lombardo nei confronti del governo nazionale e rispetto alle vicende politiche siciliane".

NUOVA GIUNTA: LE IPOTESI - E circolano già i nomi di chi potrebbe entrare nella nuova squadra del governo Lombardo. Certamente continuerà a farne parte l’assessore alla sanità - e pm in aspettativa - Massimo Russo, ideatore della riforma sanitaria ("la cosa migliore che abbiamo fatto", ha detto Lombardo). All’assessorato ai beni culturali, retto fino ad oggi dall’Udc con Antonello Antinoro, potrebbe andare Ludovico Corrao, ex deputato del Pci, che era nel governo Milazzo e oggi presiede la fondazione Orestiadi di Gibellina. All’industria, occupata fino ad oggi da Pippo Gianni (Udc) potrebbe subentrare l’ex amministratore delegato della Stm Pasquale Pistorio, mentre all’assessorato alla presidenza andrebbe l’ex presidente dell’Ars Guido Lo Porto.

25 maggio 2009(ultima modifica: 26 maggio 2009)

REPUBBLICA

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2008-05-29

tre sospesi sono Bufardeci, Cimino e Gentile

Presentato un testo in Senato per cambiare Statuto regionale

Sicilia, Pdl sospende 3 dissidenti

Via al ddl per sfiduciare Lombardo

La decisione su suggerimento dei coordinatori regionali

Sicilia, Pdl sospende 3 dissidenti Via al ddl per sfiduciare Lombardo

Il Governatore della Regione

Sicilia, Raffaele Lombardo

ROMA- Guerra aperta in Sicilia tra il Pdl e l'Mpa di Raffaele Lombardo. Il Comitato di coordinamento nazionale del Pdl, composto da Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini, ha sospeso in via cautelativa dal partito i deputati siciliani Gianfranco Bufardeci, Michele Cimino e Luigi Gentile, causa l'adesione dei tre alla nuova giunta regionale siciliana.

La nuova giunta. Mercoledì scorso in un vertice a Roma a cui hanno partecipato i coordinatori nazionali e quelli regionali del Pdl, si era stabilito che chi avrebbe fatto parte della nuova giunta regionale guidata dal leader dell'Mpa Raffaele Lombardo sarebbe stato uscito dal partito ai sensi dell'articolo 48 dello statuto del Pdl.

Il comunicato. La sospensione è stata giustificata con un comunicato:"Vista la nota dei Coordinatori regionali della Sicilia, on. Giuseppe Castiglione e sen.

Domenico Nania, in cui si segnala l'adesione dei tre deputati siciliani alla nuova Giunta regionale siciliana, contrariamente all'invito proveniente dalla sede nazionale e da quella regionale del partito di non aderire e di rinviare ogni decisione a dopo le elezioni europee; Considerata la particolare delicatezza del momento, la gravità del loro comportamento e l'urgenza di dare una risposta anche per il disorientamento provocato nel partito a pochi giorni dalle elezioni; Considerato che anche dopo l'adesione i tre deputati non hanno dato risposta all'invito del partito di sciogliere ogni eventuale riserva e di rinunciare di far parte dell'annunciata giunta dell'on. Lombardo; Preso atto che i tre deputati non seguono le direttive provenienti sia dal Comitato di Coordinamento Nazionale, sia dai coordinatori regionali".

Un ddl di riforma dello statuto. E' stato presentato dal gruppo del Popolo della Libertà al Senato un disegno di legge di riforma costituzionale che modifica l'articolo 10 dello statuto della Regione Sicilia, a firma del presidente del gruppo, Maurizio Gasparri, del vicepresidente vicario, Gaetano Quagliariello, e del presidente della commissione Affari costituzionali, Carlo Vizzini. Il disegno di legge costituzionale - si legge in una nota - vuole rafforzare la logica che ha ispirato la riforma dello statuto siciliano del 2001, eliminandone quegli aspetti che hanno dimostrato di essere incoerenti rispetto al modello. Il ddl prevede che, in caso di violazione del patto programmatico con gli elettori o di trasformazione della maggioranza che sostiene il governo, quest'ultimo possa essere sfiduciato e sostituito con un nuovo presidente eletto dall'Assemblea, nell'ambito della coalizione che ha ottenuto la maggioranza alle elezioni.

"Inaudita gravità". Non si sono fatte attendere le prime reazioni al ddl presentato al Senato. "E' un ddl di gravità inaudita - ha detto il senatore dell'Mpa Giovanni Pistorio -, una cosa indegna in termini di logica e buon senso". Francesco Storace, leader della Destra ha affermato che "presto verrà depenalizzato l'omicidio del presidente della Regione". Arturo Iannaccone, responsabile del dipartimento Welfare e Sanità dell'Mpa, ha criticato il ddl: "La presentazione del ddl anti-Lombardo segnala una scarsa sensibilità istituzionale da parte del Pdl ed è un inquietante avvertimento per cui chiediamo l'intervento del capo dello Stato".

(30 maggio 2009)

 

 

 

 

 

 

2008-05-29

Il governatore sta per annunciare la nuova compagine: due magistrati

l'imprenditore di riferimento nella battaglia antipizzo, assessori ribelli del centrodestra

Sicilia, rivoluzione nel governo

Entra solo metà Pdl, Cuffaro fuori

E i vertici del Pdl ora chiedono a Lombardo un incontro dopo le europee

e lo invitano ad evitare "eccessi e furbizie" nel definire la nuova Giunta regionale

di ENRICO DEL MERCATO

Sicilia, rivoluzione nel governo Entra solo metà Pdl, Cuffaro fuori

PALERMO - Due magistrati, un imprenditore impegnato nella battaglia anti racket, solo una parte del Pdl e nessun uomo dell'Udc di Cuffaro. Nasce la nuova giunta siciliana guidata da Raffaele Lombardo. Il leader dell'Mpa ha annunciato i nomi dei primi nove assessori del governo-bis chiudendo così la crisi che si era aperta lunedì quando il presidente della Regione aveva azzerato la giunta in seguito agli scontri con gli alleati.

Nel nuovo governo di Lombardo non entra il Pdl, ma solo la componente che fa capo al sottosegretario Gianfranco Micciché (a lui fanno riferimento i due assessori confermati Giambattista Bufardeci e Michele Cimino) oltre a Luigi Gentile ex di An anche lui deciso a sfidare il diktat dei vertici del partito che hanno minacciato di espulsione chiunque avesse accettato la proposta di entrare a far parte del Lombardo-bis.

Un diktat che, dopo l'annuncio, ha ripetuto da Roma il ministro La Russa: "Nessuno ha potuto né può aderire senza una autoesclusione dal Pdl".

Nella nuova compagine ci sono poi due uomini dell'Mpa, il partito del presidente (Roberto Di Mauro e Giuseppe Sorbello) e soprattutto ci sono cinque assessori tecnici, dei quali due sono magistrati: Massimo Russo (ex pm impegnato in indagini di mafia che guida l'assessorato alla Sanità) e Caterina Chinnici, figlia di Rocco Chinnici il giudice ucciso dalla mafia a Palermo nel 1983.

Tra i tecnici sembrava entrasse, ma sembra in forse, il rettore dello Iulm e presidente della Fondazione Banco di Sicilia Gianni Puglisi e Marco Venturi, vicepresidente di Confidustria Sicilia e tra gli imprenditori che hanno avviato la battaglia contro il racket. Restano a disposizione due posti in giunta che Lombardo tiene liberi per proseguire la trattativa con il resto del Pdl, l'area che fa capo al coordinatore regionale Giuseppe Castiglione e al ministro della Giustizia Angelino Alfano, e con l'Udc di Salvatore Cuffaro che per il momento ha annunciato di "voler stare all'opposizione di questo governo".

In una nota i coordinatori del Pdl Denis Verdini, Ignazio La Russa e Sandro Bondi invitano Raffaele Lombardo a evitare "eccessi e furbizie" nel definire la nuova Giunta regionale della Sicilia e ad attendere le elezioni per arrivare poi a una soluzione condivisa con i "vertici nazionali e regionali" del Pdl.

"Il coordinamento nazionale del Pdl - si legge nella nota - conferma quindi il giudizio negativo sui modi e sui tempi con cui l'onorevole Lombardo ha affrontato il ripensamento sulla composizione della giunta che per primi avevamo e continuiamo a sollecitare, ma nelle forme utili per un rilancio dell'amministrazione siciliana. Senza la matassa polemica influenzata dal clima elettorale. Il coordinamento nazionale del Pdl rinnova quindi l'invito a operare, tutti, senza presunzione e facendo prevalere realmente gli interessi della Sicilia attraverso un necessario anche se faticoso lavoro di condivisione".

"In ogni caso - sottolineano i tre coordinatori nazionali del Pdl - nessuna delle soluzioni che prima delle elezioni venisse autonomamente assunta dal presidente Lombardo o, in ipotesi, da singoli deputati regionali, potrà trovare accoglimento nemmeno come soluzione transitoria o potenziale senza una intesa e condivisione con i vertici del Pdl. In definitiva, spetterà al coordinamento nazionale del Pdl, di intesa con i coordinatori regionali e i capigruppo, valutare ogni prospettazione nei tempi da noi preannunciati".

(29 maggio 2009)

 

 

 

 

L'ex presidente della Regione Sicilia, all'opposizione dopo lo strappo del leader Mpa

"Quando ero governatore io non c'era nomina che non abbiamo fatto insieme"

L'ira di Cuffaro su Lombardo

"Vuole tutto, paralizzerà la Regione"

di SEBASTIANO MESSINA

L'ira di Cuffaro su Lombardo "Vuole tutto, paralizzerà la Regione"

Totò Cuffaro

PALERMO - Se lo ricorda il gallo che le regalò Lombardo, senatore?

Totò Cuffaro sorride, al ricordo del dono di quello che allora era il suo miglior amico, oltre che il suo alleato più fedele. "Certo che me lo ricordo" sussurra. Lui gli aveva regalato un maialino, e l'altro aveva ricambiato con il più bello dei suoi galli. Altri tempi. Oggi il suo ex amico Raffaele ha annunciato la sua nuova giunta: la prima - da 24 anni a questa parte - in cui Totò non entra o non designa almeno un assessore. Da questo momento è fuori dalla Regione, danaroso epicentro del potere in un'isola sempre più povera. E' l'ultimo atto, mormorano a Palermo, della "decuffarizzazione" della Sicilia.

Eppure lui è di ottimo umore. Ha passato momenti peggiori: l'avviso di garanzia per concorso esterno in associazione mafiosa, per esempio. O la condanna che lo costrinse a dimettersi da presidente della Regione. Siamo nel suo studio, al secondo piano di un elegante condominio, davanti a una scrivania circondata da crocifissi e madonnine. "Quella è la Madonna di Tindari, quella è l'Immacolata Concezione, quella è la Madonna di Fatima, quella viene dal Brasile, quella dalla Spagna. Me ne hanno regalate quattrocento, tra crocifissi e madonnine, quando è successo il mio fatto". Parla della condanna e delle dimissioni? "No, parlo dell'avviso di garanzia". Ah, ecco.

Quando ancora Lombardo avvertiva: "Rinnegare Cuffaro è da vermi", e Totò diceva di Raffaele: "Il nostro legame è indissolubile".

Oggi invece il suo successore a Palazzo d'Orleans sta mettendo alla porta uno dopo l'altro tutti gli uomini del suo ex amico e alleato. Ma lui non ci sta, a passare per il vecchio che viene cacciato dal nuovo. "Lombardo sta smantellando se stesso. E' stato il mio segretario regionale, nell'Udc. E'stato il mio amico più caro, in politica, fin da quando frequentavamo insieme la segreteria di Calogero Mannino. Non c'è una sola nomina, non c'è una sola decisione politica, che io non abbia concordato preventivamente con lui. Prima ci mettevamo d'accordo noi due, poi convincevamo gli altri partiti ad accettarle". Io e Lombardo, spiega Cuffaro, eravamo una cosa sola. "Sa una cosa? Io ho litigato una sola volta nella mia vita con Casini. Per nominare assessore un uomo di Lombardo, Pistorio. E sa quale assessorato gli diedi? L'assessorato alla Sanità. Infatti se lei va a vedere, buona parte dei direttori generali delle Asl siciliane sono uomini di Lombardo. Suo cognato, per dire, è direttore generale a Enna. A Catania, a Messina, a Caltagirone, a Palermo, a Caltanissetta, lei trova tutti uomini dell'Mpa di Lombardo. Perciò quando sento dire che vuole smantellare la Sanità, io dico: si smantella da solo".

Vuol dirmi, senatore, che lei non piazzò i suoi nomi nelle Asl? "Per carità, c'è pure qualche amico mio. Si capisce. Ma sono sempre di meno. Uno è morto, un altro si è dimesso".

Però il "cuffarismo" era un sistema di potere sotto gli occhi di tutti, non se l'è inventato Lombardo. "Parla dei direttori generali degli assessorati? Anche lì, ripeto, ogni nome lo scegliemmo insieme, io e Raffaele. Oggi vedo che quei nomi sono stati sostituiti, in buona parte, con quelli di dirigenti dell'Mpa. E questo lo chiama "decuffarizzare"? Vogliamo parlare di quello che è successo all'assessorato alla Sanità?". Parliamone: dicono che lei non abbia preso bene il taglio dei fondi per le case di cure e i laboratori d'analisi, che lo scontro con Lombardo sia cominciato proprio da lì. "Macché. La rottura è avvenuta quando lui, eletto presidente, ha cominciato a prendere le distanze da me. Umanamente. Quando non ha smentito la notizia, falsa, che io ero rimasto quattro ore nella sua anticamera. Quando ha lasciato fuori dalla sua giunta l'unico nome che gli avevo dato io, il capogruppo dell'Udc. Voleva accreditare l'idea che io fossi il vecchio e lui il nuovo. Dopodiché lui ha sbagliato tutto. Ha voluto governare senza coinvolgere gli altri partiti. Ha rinnegato quello che c'era scritto nel programma".

E ha impugnato la bandiera dell'autonomismo, sfidando persino Berlusconi. Cuffaro alza gli occhi al cielo. "Se essere autonomisti significa fare quello che si vuole senza dar conto a nessuno, Lombardo è certamente un autonomista. Ma non tiriamo in ballo la difesa dell'autonomia siciliana perché è solo una burla indecente. Lui sta solo utilizzando il suo ruolo istituzionale per portare voti al suo partito. Punto. Non si fa un governo senza maggioranza". Il sottosegretario Micciché ha scommesso una cena per tutti i 90 membri dell'Assemblea regionale che la mozione di sfiducia contro Lombardo non avrà più di dieci voti. "E probabilmente non ha torto. Ma certo l'Assemblea non approverà le leggi proposte da questo governo. Dunque andremo alla paralisi. Se davvero Lombardo vuol bene alla Sicilia, si dimetta e ci faccia tornare alle urne". Magari qualcuno dei vostri potrebbe appoggiarlo. "Il primo che lo fa è espulso dal partito".

Il cameriere porta via il caffè, il telefonino di Cuffaro riprende a squillare, deve andare a un incontro elettorale. Ma il gallo, gli domando, che fine ha fatto il gallo di Lombardo? "Una brutta fine, purtroppo. Ha cominciato a beccare e a uccidere le galline. Ci abbiamo fatto il brodo. Raffaele si è mangiato il maiale che gli avevo regalato io, io mi sono mangiato il gallo che mi aveva regalato lui. Direi che siamo pari".

(30 maggio 2009)

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il governatore sta per annunciare la nuova compagine: due magistrati

l'imprenditore di riferimento nella battaglia antipizzo, assessori ribelli del centrodestra

Sicilia, rivoluzione nel governo

Entra solo metà Pdl, Cuffaro fuori

E i vertici del Pdl ora chiedono a Lombardo un incontro dopo le europee

e lo invitano ad evitare "eccessi e furbizie" nel definire la nuova Giunta regionale

di ENRICO DEL MERCATO

Sicilia, rivoluzione nel governo Entra solo metà Pdl, Cuffaro fuori

PALERMO - Due magistrati, un imprenditore impegnato nella battaglia anti racket, solo una parte del Pdl e nessun uomo dell'Udc di Cuffaro. Nasce la nuova giunta siciliana guidata da Raffaele Lombardo. Il leader dell'Mpa ha annunciato i nomi dei primi nove assessori del governo-bis chiudendo così la crisi che si era aperta lunedì quando il presidente della Regione aveva azzerato la giunta in seguito agli scontri con gli alleati.

Nel nuovo governo di Lombardo non entra il Pdl, ma solo la componente che fa capo al sottosegretario Gianfranco Micciché (a lui fanno riferimento i due assessori confermati Giambattista Bufardeci e Michele Cimino) oltre a Luigi Gentile ex di An anche lui deciso a sfidare il diktat dei vertici del partito che hanno minacciato di espulsione chiunque avesse accettato la proposta di entrare a far parte del Lombardo-bis.

Nella nuova compagine ci sono poi due uomini dell'Mpa, il partito del presidente (Roberto Di Mauro e Giuseppe Sorbello) e soprattutto ci sono cinque assessori tecnici, dei quali due sono magistrati: Massimo Russo (ex pm impegnato in indagini di mafia che guida l'assessorato alla Sanità) e Caterina Chinnici, figlia di Rocco Chinnici il giudice ucciso dalla mafia a Palermo nel 1983.

Tra i tecnici sembrava entrasse, ma sembra in forse, il rettore dello Iulm e presidente della Fondazione Banco di Sicilia Gianni Puglisi e Marco Venturi, vicepresidente di Confidustria Sicilia e tra gli imprenditori che hanno avviato la battaglia contro il racket. Restano a disposizione due posti in giunta che Lombardo tiene liberi per proseguire la trattativa con il resto del Pdl, l'area che fa capo al coordinatore regionale Giuseppe Castiglione e al ministro della Giustizia Angelino Alfano, e con l'Udc di Salvatore Cuffaro che per il momento ha annunciato di "voler stare all'opposizione di questo governo".

In una nota i coordinatori del Pdl Denis Verdini, Ignazio La Russa e Sandro Bondi invitano Raffaele Lombardo a evitare "eccessi e furbizie" nel definire la nuova Giunta regionale della Sicilia e ad attendere le elezioni per arrivare poi a una soluzione condivisa con i "vertici nazionali e regionali" del Pdl.

"Il coordinamento nazionale del Pdl - si legge nella nota - conferma quindi il giudizio negativo sui modi e sui tempi con cui l'onorevole Lombardo ha affrontato il ripensamento sulla composizione della giunta che per primi avevamo e continuiamo a sollecitare, ma nelle forme utili per un rilancio dell'amministrazione siciliana. Senza la matassa polemica influenzata dal clima elettorale. Il coordinamento nazionale del Pdl rinnova quindi l'invito a operare, tutti, senza presunzione e facendo prevalere realmente gli interessi della Sicilia attraverso un necessario anche se faticoso lavoro di condivisione".

"In ogni caso - sottolineano i tre coordinatori nazionali del Pdl - nessuna delle soluzioni che prima delle elezioni venisse autonomamente assunta dal presidente Lombardo o, in ipotesi, da singoli deputati regionali, potrà trovare accoglimento nemmeno come soluzione transitoria o potenziale senza una intesa e condivisione con i vertici del Pdl. In definitiva, spetterà al coordinamento nazionale del Pdl, di intesa con i coordinatori regionali e i capigruppo, valutare ogni prospettazione nei tempi da noi preannunciati".

(29 maggio 2009)

L'UNITA'

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2009-05-29

Il Pdl sospende i tre 'ribelli' entrati nella nuova giunta Lombardo

Il coordinamento nazionale del Pdl, composto da Bondi, La Russa e Verdini, ha sospeso dal partito i deputati siciliani Gianfranco Bufardeci, Michele Cimino e Luigi Gentile. La loro colpa? Essere entrati nella nuova giunta Lombardo.

La decisione era stata annunciata dal Pdl il giorno che Lombardo ha annunciato la nuova giunta. Ancora qualche minuto prima che il governatore presentasse la sua squadra, Bondi, La Russa e Verdini avevano ammonito che non sarebbero state accettate "furbizie" e tantomeno decisioni definitive prima del voto europeo del 6 e 7 giugno.

Gli assessori incriminati non accettano la decisione del coordinamento nazionale Pdl e chiedono l'intervento di Berlusconi. Che però mostra di non voler prendere nessuna decisione in merito. "Confesso che non ho seguito questa vicenda da vicino proprio perchè impegnato con il G8 e il terremoto: si tratta di questioni locali e di dissensi

personali che si elimineranno con nuove persone capaci di fare le riforme necessarie. Sempre nell'ambito del centro destra e

del Pdl".

Il centrodestra sta comunque studiando un modo per modificare in Parlamento lo Statuto siciliano, in modo da rendere più facile la sfiducia del governatore Lombardo. In Sicilia verrà invece presentata dal Pdl una "mozione di censura" nei confronti del presidente della Regione e della nuova giunta.

29 maggio 2009

 

 

 

 

 

 

 

2009-05-29

 

Lombardo vara la nuova giunta. Irritazione del Pdl

Nasce in Sicilia il governo Lombardo bis. Il presidente della Regione lo ha presentato a Palazzo d'Orleans. Ne fanno parte alcuni esponenti del Pdl e dell'Mpa, e assessori 'tecnicì non riconoducibili immediatamente a partiti. Non è in giunta l'Udc.

Nella lista di assessori che Lombardo ha letto ai giornalisti fugurano gli uscenti Titti Bufardeci, Michele Cimino e Luigi Gentile del Pdl, Pippo Sorbello e Roberto Di Mauro dell'Mpa, e il 'tecnicò Massimo Russo, magistrato, che resta alla Sanità. I nuovi entrati sono i 'tecnicì Marco Venturi, presidente della Piccola industria di Confindustria Sicilia, il magistrato Caterina Chinnici, figlia del consigliere istruttore ucciso dalla mafia, e l'avvocato amministrativista Gaertano Armao. Lombardo ha deciso di tenere per sè le deleghe dell'Agricoltura e del Lavoro.

La decisione del governatore siciliano ha irritato i vertici del Pdl. Ancora qualche minuto prima che Lombardo annunciasse la nuova giunta, il coordinamento nazionale del Pdl, comopsto da Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini, aveva ammonito che non sarebbero state accettate "furbizie" e decisioni prima del voto europeo del 6 e 7 giugno.

Ma Lombardo mostra tranquillità, anche di fronte a chi tira in campo il nome di Berlusconi. "Evidentemente, con le europee alle porte, ha altro a cui pensare. Se avesse avuto qualche preoccupazione o problema avrebbe potuto chiamare. Mi spiace che abbia ascoltato cattivi consiglieri. Quando avrà tempo sono pronto e disponibile ad incontrarlo".

29 maggio 2009

 

 

 

 

 

il SOLE 24 ORE

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2009-05-29

Sicilia, il Pdl sospende tre assessori della nuova giunta Lombardo

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30 maggio 2009

"Dai nostri archivi"

Berlusconi, no a nuove tasse per la ricostruzione in Abruzzo

"24 Ore per l'Abruzzo", con i fondi arriva centro per anziani

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Il Comitato di coordinamento nazionale del Pdl, composto da Sandro Bondi, Ignazio La Russa e Denis Verdini, ha sospeso in via cautelativa dal Movimento e ai sensi dell`articolo 48 dello statuto, i deputati siciliani Gianfranco Bufardeci, Michele Cimino e Luigi Gentile. I tre sono entrati nella nuova giunta siciliana guidata da Raffaele Lombardo, nonostante il divieto del partito.

"Vista la nota dei Coordinatori regionali della Sicilia, onorevole Giuseppe Castiglione e senatore Domenico Nania, in cui si segnala l`adesione dei tre deputati siciliani alla nuova Giunta regionale siciliana, contrariamente all`invito proveniente dalla sede nazionale e da quella regionale del partito di non aderire e di rinviare ogni decisione a dopo le elezioni europee. Considerata la particolare delicatezza del momento - spiegano i coordinatori - la gravità del loro comportamento e l'urgenza di dare una risposta anche per il disorientamento provocato nel partito a pochi giorni dalle elezioni; Considerato che anche dopo l'adesione i tre deputati non hanno dato risposta all'invito del partito di sciogliere ogni eventuale riserva e di rinunciare di far parte dell'annunciata giunta dell'onorevole Lombardo; Preso atto che i tre deputati non seguono le direttive provenienti sia dal Comitato di Coordinamento Nazionale, sia dai coordinatori regionali".

Intanto, al Senato il gruppo Pdl avrebbe depositato il ddl "anti-Lombardo" per silurare il governatore della Sicilia mantenendo in piedi la maggioranza: si tratta di un disegno di legge di riforma costituzionale, che modifica l'articolo 10 dello statuto della regione Sicilia, a firma del presidente del gruppo, Maurizio Gasparri, del vicepresidente vicario, Gaetano Quagliariello, e del presidente della Commissione affari costituzionali, Carlo Vizzini.

Il disegno di legge costituzionale, si legge in una nota del Pdl, "vuole rafforzare la logica che ha ispirato la riforma dello statuto siciliano del 2001, eliminandone quegli aspetti che hanno dimostrato di essere incoerenti rispetto al modello". Il ddl, infatti, prevede che, in caso di violazione del patto programmatico con gli elettori o di trasformazione della maggioranza che sostiene il governo, quest'ultimo possa essere sfiduciato e sostituito con un nuovo presidente eletto dall'assemblea, nell'ambito della coalizione che ha ottenuto la maggioranza alle elezioni.

"In questi anni- spiegano i firmatari- in Sicilia si è corso il rischio di passare in talune occasioni da una democrazia governante a un regime autoritario. Cessata, e a volte tradita, la volontà popolare, interessi personali e di gruppo sono stati perseguiti a scapito dell'interesse personale. Questo disegno di legge ha lo scopo di garantire che l'elezione diretta del capo del governo contenga dei meccanismi di salvaguardia contro rischi di degenerazioni autoritarie".

Sulla vicenda è intervenuto anche il premier Silvio Berlusconi, dallo studio della trasmissione "Telecamere": "Confesso che non ho seguito questa vicenda da vicino proprio perché impegnato con il G8 e il terremoto - ha detto Berlusconi - Si tratta di questioni locali e di dissensi personali che si elimineranno con nuove persone capaci di fare le riforme necessarie. Sempre nell'ambito del centro destra e del Popolo della Libertà". "Quanto ai fondi - prosegue - se il governo non li ha assegnati è perché vogliamo essere certi che questi fondi vengano utilizzati per impieghi infrastrutturali. Abbiamo bisogno di sapere quali sono le infrastrutture che le Regioni vogliono realizzare con i fondi che sono già in loro possesso. Così potremo individuare quelle infrastrutture che possono essere realizzate con questi fondi che siamo pronti con il Cipe a dare alla Sicilia. E non sarà tolto un solo euro. Solo vorremmo che non fossero impiegati in spese correnti, come lo stipendio di forestali o di qualche altra categoria. Questo è l'unico motivo per cui abbiamo tardato nella distribuzione dei fondi".

30 maggio 2009

 

 

 

 

 

 

 

Sicilia, Lombardo vara la nuova giunta. Fuori l'Udc

di Valeria Russo

29 maggio 2009

"Dai nostri archivi"

Le tensioni nel Pdl e la Sicilia come "laboratorio politico"

Sicilia, resa dei conti nel CentrodestraRaffaele Lombardo azzera la sua Giunta

Bassolino pensa al partito fai da te

Pressing della Lombardia: bocciati i treni per i pendolari

E-governance: la Regione Siciliana prepara il proprio piano industriale

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"Il nostro non è un governo che esce dalla maggioranza, ma è un governo dell'autonomia, di uomini liberi che non si sottopongono ai diktat". Lo ha detto Raffaele Lombardo nel corso della conferenza stampa di presentazione della nuova giunta regionale. Il governatore della Sicilia ha confermato gli assessori uscenti Michele Cimino (che aveva la delega al Bilancio), Luigi Gentile (che era ai Lavori pubblici), Giambattista Bufardeci (che era assessore al Turismo e vicepresidente della Regione), Giovanni Di Mauro (ex Cooperazione) e Giuseppe Sorbello (che guidava l'assessorato all'Ambiente). Confermato anche Massimo Russo, assessore tecnico alla Sanità. Entrano nella giunta di Palazzo d'Orleans i tecnici Marco Venturi, presidente della Piccola industria di Confindustria Sicilia e a capo della Camera di commercio di Caltanissetta da sempre impegnato sul fronte della legalità, Caterina Chinnici, procuratore presso il Tribunale dei minori di Palermo e figlia del magistrato Rocco Chinnici ucciso dalla mafia nel 1983, e Gaetano Armao, avvocato e ricercatore presso l'università di Palermo in diritto amministrativo. Resta fuori l'altro tecnico voluto da Lombardo lo scorso anno, il pm Giovanni Ilarda che aveva ricevuto la delega alla Presidenza. Nel nuovo esecutivo regionale non ci sono i rappresentati dell'Udc.

Il terremoto politico in Sicilia si era scatenato lunedì mattina (a un anno di distanza dalla formazione della prima giunta Lombardo) quando il governatore aveva azzerato la propria giunta, dopo un anno di lotte intestine nella maggioranza, promettendone una nuova in 48 ore. "Alla fine abbiamo acconsentito a prolungare di altre 48 ore – commenta Lombardo – ma quando ho sentito che si parlava di posticipare a dopo le elezioni europee ho capito che non facevano sul serio". Per quanto riguarda i contatti tra il governatore e il premier Silvio Berlusconi, Lombardo afferma di "non aver sentito Berlusconi in queste ore, quindi significa che nonostante i gridi di dolore non c'è tutto questo interesse".

Nelle prossime ore potrebbe aggiungersi un decimo assessore, è certo però "che non ci sarà nessun esponente di quelle aree politiche che in questi mesi hanno remato contro il governo regionale. Abbiamo comunque un'ampia maggioranza". Per le deleghe invece si dovranno attendere i prossimi giorni anche se da indiscrezioni a Venturi dovrebbe andare l'assessorato all'Industria e alla Chinnici quello alla Famiglia.

L'ingresso di Venturi nella giunta Lombardo-bis "è sicuramente una mia scelta personale e non di Confindustria – afferma Venturi che si è già dimesso dalla carica ricoperta nell'associazione degli industriali mentre nei prossimi giorni lo farà anche dalla Camera di commercio – continuerò a lavorare per la legalità ma anche per la burocratizzazione e la semplificazione per far uscire la Sicilia dalle logiche clientelari".

Il Pd siciliano boccia la nuova giunta Lombardo: "Questo governo non è né istituzionale, né tecnico, né politico, né autonomista – afferma Antonello Cracolici, capogruppo Pd all'Assemblea regionale siciliana – è un governo di un centrodestra confuso destinato a durare il tempo di un contratto stagionale al quale non faremo mancare la nostra opposizione".

29 maggio 2009

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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